Leggo da Punto Informatico un lungo articolo, interessante quanto allucinante per ciò che riporta: il Losco ancora una volta agisce per Decreto a suo stesso nome "DPCM" e guarda un po', usa a suo modo il potere d'ufficio di cui è stato investito, ingenuamente, dai suoi elettori. Ancora una volta la SIAE, ancora una volta il bollino, ancora una volta illegalità fatta legge. Illegalità preciso, perpetrata contro le sentenze della Corte di Giustizia Europea e a danno del privato cittadino che paga la gabella a suo tempo cancellata da tale sentenza e che ha consentito varie cause contro la SIAE per il recupero di tale illegittimo balzello!
"Roma - In un comunicato stampa di ieri la SIAE ha reso nota l'intervenuta pubblicazione sulla gazzetta ufficiale n. 80 del 6 aprile 2009 del Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 23 febbraio 2009, n. 31 con il quale sarebbe stato reintrodotto in Italia l'obbligo di apposizione del contrassegno SIAE: obbligo che, come ricorderanno i lettori di Punto Informatico, la Corte di Giustizia dell'Unione Europea, con una Sentenza dell'8 novembre 2007 aveva stabilito essere inopponibile ai privati...."
Quindi attenti a voi, elettori del Losco e non, che pubblicate CD, DVD, cellulari, software e quant'altro regolato dal diritto d'autore o intellettuale proprietà... Da ieri, si RIPAGA!
In attesa ovviamente di un altra, ma lenta, azione della Corte Europea. In ogni caso leggete bene l'ottimo articolo di Guido Scorza!! Prima di stampare o distribuire, come ovvio che sia, vi toccherà pure spendere i soldi per l'ennesima consulenza dell'altra lobby legata al Losco: gli avvocati!
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13/04/09
SIAE: ormai è una società del Presidente del Consiglio e dunque gode di leggi Ad Personam come egli stesso.
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1 commento:
Io scrivo dalla Svizzera, dove certe cose sono proprio all'opposto dell'Italia.
Ma scusa una domanda: quello che dichiara un'opera deve pagare?????????
Ma non dovrebbe essere il contrario? La SIAE non dovrebbe essere stata costituita per pagare i diritti agli aventi diritto???
Qui, in Svizzera, gli autori non pagano assolutamente niente, mai. La SUISA (consorella della SIAE) piuttosto trattiene una piccola parte dei diritti.
Ragazzi, io vi consiglio un bel golpe perchè ogni giorno ne sento una nuova di barzelletta
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